giovedì 30 maggio 2013

Messner / Spaghetti al Pesto Rosso e Falso Camembert

E cosa c'entra Messner con un piatto di pasta al pesto rosso e del finto Camembert? Domanda idiota...

Risposta idiota: Niente!

Eppure oggi per qualche strano caso l'alpinista tirolese e questo piatto di rivisitazione franco-mediterranea made in Sudtirol si sono incontrati, sarebbe meglio dire scontrati, in quell'ingorgo che sta tra i miei occhi e il mio stomaco.

Mi spiego meglio, che sembro una pazza delirante appena uscita dal manicomio di Collegno.

Ecco i nostri elementi, ve li presento come le tesserine del memory, così non ve li dimenticate ...


Dunque dicevamo... Messner: alpinista di fama mondiale, beh... non so, sicuramente di fama nazionale e euroalpina. No, aspetta... su Wikipedia è tradotto in più di 20 lingue, Fama/e Mondiale e Sete Nazionale (Altissima, Purissima, Levissima!).
Ad oggi risulta scalatore della cultura montana: ha aperto i cinque musei della montagna Messner Moutain Museum qui in Sudtirolo, e si fa testimone dell culture delle montagne di tutto il mondo. Impresa ardua, rischiosa, ma neanche troppo considerato l'appeal di queste iniziative per i turisti.

E qui casca l'asino, e casco anche io (che tra gli equini preferisco i cavalli). Il brutto tempo dalle parti di Kastelruth-Castelrotto ci portano a Brunico, al museo delle culture montane, appunto, fondato da Mister Messner.
Un interessante viaggio nella cultura di Masai, Tibetani, Indiani Quechua, Tirolesi e chi più ne ha più ne metta.
Belli i reperti, le tende dei nomadi, gli attrezzi dei pastori, le armi, le ricostruzioni delle abitazioni...

Tutto bellissimo fuorchè la temperatura. Un freddo polare, da brividi. Forse faceva così freddo per temprarci al gelo dell'Everest: sta di fatto che mi sono congelata.
Siamo usciti alle 3 e ancora non avevamo pranzato, e qui la seconda parte del collage appare finalmente meno misteriosa (se può esserci qualcosa di misterioso in un piatto di pasta!).

Chiediamo a un cameriere di un ristorante in centro a Brunico se ci porta ancora qualcosa da mangiare e riusciamo, per grazia ricevuta (davvero!), a farci fare un piatto di pasta. Qui la fame ha giocato il suo tiro mancino, facendoci virare dalle tagliatelle al pesto agli Spaghetti al pesto rosso con Camembert, suggeriti dal prorpietario del locale. Abbiamo ordinato in tutta fretta per il timore di veder fuggire il cuoco, ansioso di tornarsene a casa, con in braccio mestoli e padelle.

Ebbene: arrivano tre piatti di spaghetti, discretamente abbondanti, conditi con un trito di pomodori secchi, aglio e peperoncino (non male!) a cui è stato tristemente affiancato una fettina di Brie.

Pausa....

Perchè??!!

Era davvero necessario proporre in Alto Adige un piatto mediterraneo con influenze franco-alemanne?

Credetemi: vi dico di no! Non perchè io sia una critica gourmande, ma perchè una volta placata la fame e dopo essermi riscaldata quel tanto da evitare la perdita delle dita dei piedi (tanto per citare un'impresa di Mister Messner) mi sono trovata a combattere contro quello che avevo appena ingerito.

Gli spaghetti e l'aglio cercavano di battersi per l'indipendenza territoriale, il peperoncino si sentiva un immigrato alla festa della Lega Nord, i pomodori secchi rivendicavano la provenienza dal profondo sud Italia e si chiedevano se avessero sbagliato strada (-Beh sai, avevo visto sud e ho preso la prima a sinistra! - Scemo, era Sud Tirolo...) e in tutto questo il Brie, dall'alto della sua fama, si lamentava perchè era stato spacciato per un Camembert.

Ora potete immaginare la baraonda: ed io che cercavo di convincere tutti a collaborare... il solito, inutile, ruolo della diplomazia... nemmeno una Citrosodina!

E' andata a finire con una pennica nauseata in macchina, e un fastidioso senso di secessione nello stomaco. Ho provato a calmare gli animi, a cena, con una vellutata di zucca, un cucchiaio di formaggio spalmabile (della Mila... tanto per essere coerenti) e qualche crostino.



La lotta è ancora in atto, ed è mezzanotte.
Ma si sa... la politica dell'integrazione, anche quella culinaria, richiede i suoi tempi!

martedì 28 maggio 2013

In Sud Tirolo: Storie di Basilico e di Yogurt Mila

Eh già....

dalla bella e verdeggiante Torino, che ci ha impressionati con una primavera spettacolare, mi sono spostata in montagna, a prendere il fresco!


Ok ok...
La primavera non è decollata quest'anno. Per me meno che mai considerato il ricovero per un problema renale a Molinette Beach i primi di maggio! E pensare che la mia unica preoccupazione, guardando fuori dalla finestra del reparto e vedendo le colline verdeggianti al di là del Po (e questo è vero), era di riuscire a guarire in tempo per venire in vacanza qui.

Sono a Castelrotto (noto anche come Kastelruth - BZ) da pochi giorni, alloggiata in un maso, in collina. Dalla mia finestra vedo il massiccio dello Sciliar e per non perdermi nulla dormo con le persiane e le tendine aperte, così al mattino mi sveglia la luce del sole e la prima cosa che vedo è la montagna.
Lungi da me alzarmi prima delle 8, ma riaddormentarmi dopo una vista così è tutt'altra cosa che rimandare la sveglia 10 volte nel mio lettino a Torino!

La vista dal cortile del maso.
Cosa ci faccio qui a maggio, vi starete chiedendo?
Beh, mia mamma ha vinto una vacanza di una settimana con gli Yogurt Mila, e quindi siamo ospiti qui. Che c.... eh!?

Proprio sotto il maso c'è un maneggio, e siccome adoro andare a cavallo ho già fatto un paio di passeggiate nei dintorni. Fa un po' freddino, ma se regge il tempo forse riuscirò a camminare un pochino (in piano perché per ora mi sento ancora deboluccia e al minimo sforzo ho mal di schiena).

Insomma, è tutto splendido. E lo è ancor di più perché oggi ho visitato un posto davvero bellissimo. E' un maso in cui si producono erbe officinali e piante aromatiche, ma non solo, anche fiori e piante grasse.
E' tutto prodotto con agricoltura biologica, e dall'essiccazione delle piante vengono prodotte tisane, creme,ecc...

http://www.pflegerhof.com/

questo è il loro sito.

Sono rimasta rapita dall'incredibile varietà di piante disponibili e dal numero di persone che ci lavora. Nella cura per l'ambiente e per le piante emerge la passione di questa famiglia per questo lavoro, faticosissimo ma ricco di soddisfazioni.

Avessi potuto mi sarei fermata tutto il giorno ad annusare tutte le varietà di erbe aromatiche (50 di salvia, 20 di basilico) e a visitare il maso.

Beh, alla fine sono tornata a casa con tre piante di basilico, tutte e tre perenni.


Il basilico greco a foglia larga per mia mamma, sperando che sopravviva!

Per me invece il basilico greco a foglia stretta (o a palla)



E il basilico perenne africano!

Incrociate le dita perchè sopravvivano, perchè tornare per comprarle di nuovo sarà un casino se non organizzeremo le vacanze estive qui (cosa che spero!)


Julie & Julia and me...

Cari amici,

    in questo post, lontano dall'ultimo di molti mesi, vi racconterò qualcosina su di me. Alla fine che cos'è un blog se non un "diario a cielo aperto"?

Negli ultimi mesi non sono davvero riuscita ad aggiornare le pagine di questo blog, nonostante la mia passione per il cibo (più forte ancora di quella per la cucina) non sia per nulla diminuita. Sì, io amo mangiare, e qualche mese fa ho scoperto un film bellissimo, in cui mi ritrovo al 100%.

Il film è Julie&Julia, ed è Adorabile!!! Al di là della bravura di Meryl Streep e della simpatia del suo personaggio, quello che mi ha affascinata di più è stato l'amore incondizionato per il cibo, per il Mangiare.
Un atto di condivisione e di gioia, un approccio che condivido pienamente.

La vita delle due protagoniste si intreccia in un via vai di ricette: burrose, cioccolatose, tremendamente invitanti...


E' vero che in cucina ci va coraggio, e io sono dell'idea che il coraggio si impara pian piano... io a volte ci provo, ma in cucina ci va tempo e ci vanno gli ingredienti.

A proposito di ingredienti: un'altra cosa che amo è fare la spesa...
Al mercato soprattutto, adoro le bancarelle di frutta e verdura... così colorate e profumate. Le cipolle di tropea, gli asparagi verdi e bianchi, gli spinaci (da lavare a casa!) e l'insalatina... E poi la frutta: fragole e nespole, le prime pesche, le mele (quelle biologiche bruttine ma buonissime)...
E non ci sono solo le bancarelle belle... quelle che sembrano uscite dalla pubblicità: ci sono anche le bancarelle del tutto in offerta, dove praticamente ti tirano dietro la merce, che è da mangiare subito, sul posto, se no 12 ore dopo sarà da buttare!
I famosi 2 kg di pere a 2 euro... i pomodori maturissimi, che vanno bene giusto per pranzo...

E poi ci sono i supermercati: lì mi piace trovare quelle chicche, le cosine particolari che al mercato non ci sono...

Le carote viola per esempio (ottime per fare muffin e torte bicolore), le mini banane (bananito), le confetture particolari. E i negozi bio, dove entro solo dopo l'arrivo dello stipendio, in cui trovare farine, pasta e lieviti, e semini vari e spezie!
Che goduria!


E voi? Avete visto il film? Cosa vi piace in cucina?

sabato 19 gennaio 2013

Cordon Bleu fatti in casa facili facili

Ciao a tutti!

Oggi, per la gioia della mia coinquilina (e del mio amico Alessandro, che è a Paris), aggiornerò il mio blog inserendo la ricetta dei Cordon Bleu fatti in casa!


LO SO... LO SO...
Ma se li puoi comprare bell'e fatti perchè sbattersi a cucinarli?
Questi mi sa che non sono fatti in casa!!
Perchè sono ben più sfiziosi, e poi la soddisfazione di esserseli fatti è grande!!

Quindi...
Serve una confezione di fettine di pollo, del prosciutto cotto affettato un pochino spesso, una confezione di sottilette di buona qualità, del pangrattato e delle uova.

COME FARE:

Farcite le fettine di pollo con un po' di prosciutto e una sottiletta (badate che non fuoriesca troppo dalla carne perchè altrimenti si scioglierà troppo e resterà per metà nella padella)

Passate le fettine farcite nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato (meglio ancora se è pane secco grattuggiato sulla grattugia, attaccherà benissimo) schiacciando bene il tutto.

Scaldare bene l'olio in padella (ce ne deve essere un bel po') e poi friggete la carne girandola solo quando dal primo lato è ben cotta. Quando il cordon bleu è bello dorato metterlo in un piatto con della carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

Salare e servire ben caldo!

Questi sì che li ho fatti io!

TIPS:

  • se il pollo è spesso potete tagliare direttamente una tasca nella fettina, con un coltello ben affilato, e farcirla senza distruggere la bella forma della fetta. Se le fettine sono già belle sottili e hanno una forma regolare basterà farcirle da un lato e piegarle a metà prima di impanarle!
  • per friggere andrà benissimo l'olio di semi
Alla prossima!

lunedì 8 ottobre 2012

Riso e castagne...

E' lunedì. Il lunedì è una di quelle giornate strane in cui fine e inizio si rincorrono: finisce l'adorato weekend e inizia la settimana, con le sue fatiche e le sorprese che ci riserva.

Sorpresa n° 1: questa mattina mi sono svegliata totalmente afona!
Sorpresa n° 2: andrò a lavorare solo nel tardo pomeriggio... e questo mi rincuora!

Il cielo su Torino è grigetto ma, non si sa come, il sole riesce a passare colorando di un giallo tenue la facciata del palazzo di fronte...

Io e il mio raffreddore abbiamo deciso di dedicarci alle castagne! Le avevo raccolte due settimane fa durante una gita ad Arnad (Valle d'Aosta) e non avevo ancora avuto il coraggio di cuocerle. 
Questa mattina mi ci sono dedicata.

Le ho scelte, le ho bollite e poi spelate.
Aprendole però mi sono accorta che molte non erano buone... 
Ho potuto usarne solo una manciata. Sono piccole, color crema-dorato e hanno un buon profumo.

Così ho deciso di farci un risotto, ora vi spiego come!

Ho messo a rosolare in un tegame alto quattro pugni di riso arborio, non avevo la cipolla per fare il soffritto, così ho messo insieme direttamente le castagne.

Ho sfumato con il brodo e ho chiuso con un coperchio.
A metà cottura ho aggiunto mezzo bicchiere di latte e una piccola foglia di alloro.

Ed ecco il risultato!
Buon Appetito!

mercoledì 26 settembre 2012

Le Scaloppine al Limone per Alessandro


Taglio e incollo dalla mail che ho mandato ad Alessandro, che in Erasmus a Parigi mi ha chiesto qualche dritta in cucina!
Ed ecco il riassunto


METODO INFARINA E SFUMA

Spremi il succo di limone (ne basta 1 se è ben succoso).
Prendi le fettine di pollo o di tacchino, se le senti un po' spesse battile col fondo di un bicchiere (ricordati di mettere della carta forno tra il bicchiere e la carne).

Infarina bene le fettine (non serve l'uovo perchè la farina si attacca all'umidino della carne) e prima di metterle in padella scuotile leggermente perchè la farina non sia troppa e non faccia grumi.
Metti in una padella antiaderente un cucchiaio di olio (o poco più) e fallo scaldare leggermente, dopo un minuto scarso a fuoco medio sarà sufficientemente caldo.
Metti le fettine in padella e lascia che cuociano un paio di minuti per lato. 
Dopo che entrambi i lati sono rosolati versa il succo del limone e lascialo evaporare (un minuto o poco più)
Se proprio vuoi strafare puoi aggiungere olive e capperi!


SERVI BEN CALDO!




Suggerimenti:
- Con lo stesso procedimento puoi fare anche le fettine di manzo o vitello, scambiando il limone con un buon marsala o con un liquore dolce.

- Al posto del succo di limone è gradevolissimo anche il succo d'arancia (sempre spremuto), una foglia di alloro e delle mandorle tostate.
- Birra o vino bianco possono sostituire il limone!
- Sempre con il metodo infarina e sfuma puoi usare: 
- un poco di aceto balsamico (magari diluito)
- oppure due cucchiaini di senape sciolti in un dito d'acqua (ottimo con la carne di maiale tipo lonza)
- oppure due cucchiaini abbondanti di curry sciolti nell'acqua (pollo e tacchino)


Spero che sia servito!

martedì 31 gennaio 2012

I primi esperimenti con la mia creatura! Il Lievito Naturale

Bisogna... ahimé è necessario... fare una premessa...
Due settimane fa mi sono lanciata in una folle sperimentazione, produrre da sola il lievito naturale (o pasta madre) per fare in casa pane, focaccia e pizza.
Perchè l'impresa è folle? Semplice! I lieviti e i batteri crescono bene al caldo di una casetta ben riscaldata, mentre il mio appartamento, non si sa perchè, è freddissimo! Quindi per sostenere la lievitazione di questo blob di acqua e farina ho dovuto lasciarlo per giorni nel forno spento con la luce accesa, ricordandomi ogni 24 ore di rinfrescarlo!

A dire il vero non vedevo l'ora di vederlo crescere, e ogni piccola bollicina era una soddisfazione immensa!
Dopo dieci giorni di amorevoli cure, tra cui tentati avvicinamenti con succo d'ananas e kiwi per migliorare la fermentazione, il mio lievito (in realtà sono due) è cresciuto! Ha fatto un sacco di belle bollicine, è raddoppiato e profuma di pane!

Sono tornata a Biella nel weekend, per veder nevicare, per festeggiare la laurea della mia amica Giulia, per rischiare la vita guidando in salita con la strada sporca di neve (25 cm!!) ma soprattutto per salutare la mia best friend ever, che parte per lidi lontani alla ricerca della fortuna...
Il mio lievito è stato buonino buonino in frigo e questa sera l'ho resuscitato, chiedendogli di dimostrarmi che tutti gli sforzi delle scorse settimane non erano stati vani!

E la creatura ha fatto il possibile, regalandomi la mia prima focaccina (la chiamerei schiacciatina) tutta naturale, fatta con farina integrale. Le dosi non le ricordo, so solo che sono andata quasi a occhio e, quando la pasta è raddoppiata, ho steso sulla teglia la pagnottella che avevo, le ho fatto i buchetti "alla genovese", le ho messo i semini e l'ho rificcata a lievitare.

Focaccia cotta e mangiata, mentre ero in videochat (su facebook) con mio zio e mentre la focaccia più banale al lievito di birra e farina bianca cuoceva allegramente, cercando di fondersi con la teglia in metallo, felice e contenta del fatto che non avessi unto bene la piastra del forno e non avessi nemmeno pensato alla carta oleata!
Sigh!

Buona anche quella, posso assicurare!
Vi lascio qualche foto...
Ecco la creatura!


Strumenti di lavoro! Le mie nuove palette!

Le bollicine del lievito


Pesata

La metà dell'acqua

Tocca alla farina

Pesata prima dell'impasto


Lavorato al tagliere e rimesso nella ciotola


Inciso...




Steso dopo lievitazione fino a raddoppio





Cottura
Risultato.. Schiacciatina, sapore di pane, profumata, buona come accompagnamento durante il pasto!